Le motivazioni di chi dona

Per alcune coppie le donatrici sono l’unica possibilità di ottenere la gravidanza. La donatrice viene scelta in base al gruppo sanguigno ed aspetto fisico della ricevente (colore degli occhi, capelli, altezza e corporatura) ed è sempre esclusiva. La donazione di gameti nella Repubblica Ceca è per legge reciprocamente anonima. Se vi interessano le motivazioni di chi dona, leggete la testimonianza tradotta dal ceco di una nostra donatrice, che ci ha scritto la sua storia.

Ho donato i miei ovociti  nel Sanatorium Helios

Quando ho saputo che il Sanatorium Helios invita le sue ex pazienti a scrivere le loro esperienze, ho esitato un attimo. Non ero una paziente classica che stava cercando di avere un bambino. Sono stata la donatrice.  Ma alla fine mi sono decisa di lasciare la mia testimonianza. Oggi aspetto il mio secondo figlio e forse non ho finito con la donazione.

Quella volta avevo 22 anni ed ero nel mio ultimo anno di università . Allora ho incontrato una mia conoscente che aveva già esperienza con la donazione. La mia prima motivazione è stata questa: avevo bisogno di soldi. Ma non era l’unica ragione per cui ho deciso di donare. Non mi sarei mai sottoposta solo per soldi ad una tale procedura. Io ero già da qualche anno donatrice di sangue e di plasma ed ero felice di poter aiutare a qualcuno che ne abbia bisogno.

A Brno ci sono più cliniche dove è possibile donare gli ovociti. Io ho scelto la clinica Sanatorium Helios. Mi è piaciuto che si trattava di una clinica piccola.

La prima visita alla clinica

Ho telefonato nella clinica e ho fissato un appuntamento. Tre giorni dopo la mia telefonata ho visitato la clinica per la prima volta. Mi aspettava un’infermiera, che mi ha assicurato che non si tratti di una procedura rischiosa per la mia salute o per la mia fertilità.

Le ho fatto tante domande alle quali mi ha risposto in modo esaurente. Sono stata rassicurata che sarò stata seguita con attenzione, nel Helios durante la stimolazione ovarica non fanno solo il controllo ecografico ma anche quello del sangue. Studiavo le scenze  naturali, quindi sapevo immaginarmi di che cosa si trattava e non avevo nessun problema con il fatto che dovrò farmi le punture e subirò anestesia.

Dopo avevo preso una decisione definitiva sulla donazione, l’infermiera mi ha fissato un appuntamento per sottoporrsi ad una serie di controlli per escludere qualunque ostacolo alla donazione. Sono stata sorpresa, quante informazioni si rilevano prima della donazione. Ma è logico, la donatricce deve soddisfare condizioni rigorose. Mi hanno fatto l’esame del sangue per le malattie infettive HIV, epatite B e C e sifilide, analisi per malattie genetiche, il controllo di livelli ormonali e l’analisi del cariotipo per escludere alterazioni cromosomiche che potrebbero aumentare il rischio di aborto spontaneo. Mi sono sottoposta anche ad una visita ginecologica, l’ecografia e a un colloquio con lo specialista di genetica medica.

In quel periodo ho avuto qualche perplessità. Mi ponevo una domanda:”E tutto a posto, saranno i test negativi?” L’infermiera mi ha promesso di telefonarmi appena avranno i miei risultati.

Sono la donatrice adatta

Il telefono ha suonato dopo due 2 mesi. L’infermiera mi ha detto che ero una donatrice adatta e mi ha fissato di nuovo l’appuntamento con il dottore. Lui mi ha spiegato in dettaglio tutti i miei risultati e ci siamo messi d’accordo che la stimolazione inizia nel ciclo successivo. In quel momento non prendevo contraccettivi ormonali, quindi potevo iniziare quasi immediatamente. Circa  due settimane facevo ogni giorno due punture sulla pancia e mi sottoponevo a visite ed ecografie fino al prelievo degli ovociti. Un giorno e mezzo prima del pick-up ho fatto la puntura di Pregnyl. So che alcune donne hanno paura delle punture. Questa cosa non mi disturbava, l’ago era piccolo, non ho provato alcun fastidio.

Prelievo degli ovociti

Nel giorno del pick-up dovevo firmare nel reparto delle coordinatrice FIVET concensi informati , abbiamo risolto tutte le cose burocratische e sono andata in sala operatoria. Le infermiere si sono prese cura di me e dopo il colloquio con l’anestesista non mi ricordo niente. Mi sono svegliata nella stanza, sentivo pò di dolore alla pancia nelle ore successive,  ma era un disturbo superabile con un analgesico. Dopo due ore è venuta la mia amica a prendermi.

Ho ricevuto dalla clinica la compensazione dei costi della donatrice.

Ho donato più volte 

Poi ho donato ancora più volte ed provavo sempre soddisfazione. Sapevo che sono sana e speravo di aiutare alcune coppie che stanno cercando di diventare genitori e non ci riescono.

Il fatto che da qualche parte forse  vivono i bambini che sono della metà biologicamente “miei” non importa. Penso che la cosa più importante è l’educazione. Infatti, conosco parecchi uomini che allevano i bambini, che le loro donne avevano con gli ex e sono i papà ottimi.

All’inizio, quando ho donato per la prima volta, non pensavo alla fondazione della propria famiglia. Ma mentre si avvicinava la fine del mio studio, sapevo che volevo almeno due figli. Mi sono sposata e sono rimasta incinta  entro 4 mesi dopo l’ultima donazione. So che può sembrare un cliché, ma essere mamma è la cosa più bella del mondo. Purtroppo, alcune donne non hanno tale fortuna. Quindi, quando smetterò di allattare il mio secondo ragazzino, sicuramente telefono alla clinica. Se sarà possibile, aiuterò volentieri.

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